Sostantivo

1. cosa è il Sostantivo

Il SOSTANTIVO, o NOME, è quella parola che usiamo per indicare le cose, concrete o astratte.
La cosa può essere una persona, un animale, un oggetto, e quindi concreta, o un'idea, un'emozione, un fatto, e quindi astratta.

Il SOSTANTIVO è una parte variabile del discorso, perché quasi ogni Sostantivo può essere reso plurale per indicare più oggetti uguali. Quando un sostantivo indica un animale o una persona, spesso può essere convertito da maschile a femminile per indicare una entità simile ma di sesso femminile.

Questo però non può essere fatto con tutti i sostantivi, molti sostantivi hanno un genere (maschile o femminile), e non lo possono cambiare: esiste la sedia ma non esiste *il sedio! Il Latino per questi nomi usava il neutro, e forse era buona idea...

PAROLA COSA DESCRIVE E' UN
SOSTANTIVO ?
cane ANIMALE SI'
amico PERSONA SI'
scrivere AZIONE NO
sopra LUOGO NO
albero COSA SI'
scrittura ATTO SI'
alto PROPRIETA' NO

2. come si riconosce un Sostantivo

Si potrà riconoscere facilmente se una parola è un sostantivo semplicemente domandandosi se quella parola indica una cosa, concreta o astratta.
Un altro modo è questo: provate a vedere se mettendo un articolo davanti alla parola vi suona bene o no. Se suona bene si tratta di un Sostantivo. Esempio, consideriamo la parola alto: il alto vi suona bene? Certamente no! E infatti alto non è un Sostantivo... E la scrittura vi suona bene? Sì, suona bene, ed infatti scrittura è un sostantivo.

3. Esercizi su i Sostantivi

Il Sostantivo, o Nome, è quella parola che usiamo per indicare le cose, concrete o astratte. Quindi per riconoscere se una parola è un sostantivo devi domandarti se la parola indica una persona, un animale, un oggetto, e quindi si tratta di un sostantivo concreto, o se indica un'idea, un'emozione, un fatto, quindi avrai un sostantivo astratto.

Se vuoi rivedere i concetti principali più in profondità prima dell'esercizio di grammatica, puoi tornare a guardare gli altri paragrafi di questa lezione.

In questo elenco di dieci parole, solo cinque sono Sostantivi. Prova a riconoscerli, non è difficile!

PAROLA
ANALISI
eravamo
aggrediti
 
0
furono
sradicate
 
0
giunone
 
0
risoluzione
 
0
organi
 
0
sono
scontrate
 
0
esitare
 
0
zattere
 
0
sanno
andare
dove
 
0
poliambulatorio
 
0
TOTALE:
0

4. Proprietà Semantiche dei Sostantivi

Le altre proprietà dei sostantivi sono legate al significato del sostantivo. Abbiamo sostantivi

  • Concreti o Astratti: come la nave (concreto) o il viaggio (astratto)
  • Comuni o Propri, come la spiaggia (comune) o la Sardegna (proprio)
  • Individuali o Collettivi, come il comandante (individuale) o l'equipaggio (collettivo)

Già sapete che per molte parole esistono uno o più sinonimi, ovvero parole che vogliono dire la stessa cosa: per esempio la sedia può anche essere chiamata seggiola.

Gli studosi moderni di semantica, nel tentativo di dare una struttura al lessico, hanno introdotto altri concetti. Abbiamo quindi gli iperonimi, ovvero termini che generalizzano la forma cosiddetta normale della parola. Per esempio, un iperonimo di sedia potrebbe essere sedile, ovvero un generico oggetto che può essere usato per sedersi. Gli iperonimi quindi sono più generali della forma normale.

Muovendo nella direzione opposta, ovvero perdendo in generalità rispetto alla forma normale, abbiamo gli iponimi. Nel caso di sedia un iponimo potrebbe essere scranno, ovvero una sedia generalmente usata durante eventi o funzioni che hanno una certa solennità. Molto spesso gli iponimi sono prodotti tramite locuzioni, che specificano quindi meglio la parola. Nel caso di sedia un iponimo in forma di locuzione potrebbe essere sedia a dondolo.

Infine abbiamo gli omonimi, ovvero parole che hanno più di un significato. Un bell'esempio è riso: indica sia il cereale commestibile sia quello che facciamo quando ci divertiamo moltissimo!

5. il Numero

Il numero è una delle due principali proprietà dei Sostantivi. Il NUMERO ci dice se il Sostantivo indica una cosa sola o più di una. Generalmente tutti i Sostantivi possono essere messi al plurale semplicemente cambiando la loro desinenza. E' chiaro che in linea di principio qualunque cosa può essere considerata da sola (quindi usando un Sostantivo singolare) o insieme ad altre uguali (quindi usando un Sostantivo plurale). Se la parola è maschile, la desinenza in -o cambierà in -i, se è un nome femminile, la desinenza da -a cambierà in -e. Se il Sostantivo finisce in -e, e il nome si applica sia ad un soggetto maschile che ad un soggetto femminile, il plurale si fa cambiando la desinenza in -i:

LEMMA SINGOLARE PLURALE
gatto gatt-o gatt-i
sedia sedi-a sedi-e
insegnante insegnant-e insegnant-i

I nomi che finiscono con una consonante o con una vocale accentata hanno il plurale ma non cambiano passando dal singolare al plurale: una città, due città, il referendum, i referendum, lo sport, gli sport.

Alcuni sostantivi mancano o del singolare o del plurale, e si chiamano difettivi.

I difettivi del singolare sono nomi che rappresentano oggetti formati da 2 o più elementi come gli occhiali, le redini, le forbici, i pantaloni e nomi che si riferiscono ad una pluralità di oggetti come i dintorni, le vicinanze, le stoviglie.
I difettivi del plurale sono molti nomi astratti (il coraggio, la pazienza), generalmente i nomi geografici (il nord, il sud, l'Oriente), i nomi delle malattie (il raffreddore, la tosse), i nomi dei mesi (ma non dei giorni della settimana), e molti nomi di prodotti alimentari (il riso, la pasta).

SINGOLARE PLURALE NOTE
- ferie difettivo del singolare
coraggio - difettivo del plurale

La lingua italiana però è molto flessibile, e avvengono molti cambiamenti, talvolta in tempi lunghi come secoli, altre volte in tempi brevi come pochi mesi: ecco allora che diventano permesse, e addirittura comuni, parole che prima sarebbero state giudicate sbagliate: abbiamo così per esempio occhiale e stoviglia.

6. il Genere

Il genere è l'altra delle due principali proprietà dei Sostantivi. Il GENERE indica se si tratta di un Sostantivo maschile, femminile, o promiscuo:

  • maschile, come il traghetto
  • femminile, come la vacanza
  • promiscuo, come insegnante,
    che può essere sia la insegnante sia lo insegnante

Un sostantivo è promiscuo quando si applica senza modifiche ad un soggetto sia di sesso maschile e sia di sesso femminile.

Generalmente i nomi non possono essere modificati da maschili a femminili e viceversa. Per esempio, dal sostantivo sasso, che è maschile, non possiamo fare *sassa o dal sostantivo sedia, che è femminile, non possiamo fare *sedio!

Mentre per il NUMERO di un Sostantivo si capisce che c'è una logica, infatti il singolare indica una cosa mentre il plurale indica molte cose, per il GENERE questa logica non c'è. Infatti questa è una proprietà di natura strettamente grammaticale: per i nomi delle cose non c'è infatti alcun motivo per cui per esempio il sostantivo sasso sia maschile, e il sostantivo sedia femminile. E attenzione: succede spesso che una parola esista sia al maschile e sia al femminile, ma che significhino cose completamente diverse! Guardate qua:

MASCHILE FEMMINILE NOTE
fogli-o - un foglio di giornale
- fogli-a una foglia d'albero
banc-o - il banco di scuola
- banc-a la banca dei risparmi

Passare dal maschile al femminile e viceversa è possibile solo per i nomi che riguardano animali o persone. Si dice in questo caso che esiste un lemma solo, che convenzionamente è la versione al maschile della parola. Nel passare da maschile a femminile, si modificano nella desinenza, infatti al singolare la -o terminale diventa -a mentre al plurale la -i terminale diventa -e:

LEMMA MASCHILE FEMMINILE
gatto gatt-o gatt-a
bagnino bagnin-o bagnin-a

Alcune parole però cambiano di più nel passare da maschile al femminile: per esempio albergat-ore diventa albergat-rice, e questo vale per tutti i nomi che finiscono in -tore. Una regola simile si applica a student-e che diventa student-essa, o professor-e che diventa professor-essa.

Nel passare da maschile a femminile c'è tutta una gradazione di modificazioni, specialmente per gli animali: ca-ne diventa ca-gna, toro diventa addirittura mucca. Del resto, si potrebbe dire che uomo al femminile diventa donna. Si capisce che la lingua, quando tratta di cose che ci sono molto familiari, articola meglio i concetti utilizzando molte parole diverse, quando invece la cosa descritta è più lontana dall'esperienza quotidiana, usa meno parole. Per esempio, sapete che esistono i pesci maschi e pesci femmina, ma l'Italiano usa una sola parola: pesce, promiscuo.

7. Alterazioni dei Sostantivi

Altre proprietà dei sostantivi sono legate alla forma in cui appare il sostantivo, se nella forma primitiva o modificati in qualche modo per alterarne il significato. Abbiamo quindi sostantivi Primitivi e sostantivi Derivati:

  • Primitivi: come albergo,
  • Derivati: come albergatore

I sostantivi possono anche essere Alterati:

  • come alberghetto, diminutivo
  • come albergone, accrescitivo
  • come albergaccio, dispregiativo
  • come alberguccio, affettivo

8. Sostantivi Funzionali

Oltre ai Sostantivi veri e propri, anche altre parole che non sono sostantivi possono essere usate come sostantivi. La parola bello è un Aggettivo, ma possiamo dire il bello per indicare le cose belle o il concetto che tutti abbiamo in qualche modo innato di bello.
Si dice in questo caso che abbiamo un Aggettivo Sostantivato.

Anche, mangiare è un verbo, ma possiamo anche dire il mangiare per indicare il cibo. In questo caso abbiamo invece un Verbo Sostantivato.
Si dice che le parole degli esempi sono Funzionalmente Sostantivi perchè svolgono nel discorso la funzione di Sostantivi pur senza esserlo da un punto di vista grammaticale.

Possono essere funzionalmente Sostantivi principalmente gli Aggettivi ed i verbi all'Infinito, ma non mancano gli Avverbi: il prima e il dopo, per esempio, e neppure, seppure poco comuni e generalmente colloquiali, i Pronomi: la mia lei e il mio lui.

I Sostantivi Funzionali sono facilissimi da riconoscere: sono sempre preceduti da un Articolo, e questa è una caratteristica assolutamente necessaria, altrimenti non capiremmo se la parola ha il suo valore originario (di Aggettivo, di Verbo o di Avverbio), o se la stiamo usando in funzione di Sostantivo.